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Aprile 2008

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FORUM AMBIENTALE CONS.A.R.
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NEWS AMBIENTALI

28 Aprile 2008 - Ulteriori test sugli scrubbers della Kristallon
Dai test recentemente condotti sui seawater scrubbers della Kristallon a bordo della nave Zaandam si è avuta una ulteriore conferma riguardo alla loro efficienza nella riduzione delle emissioni gassose inquinanti. I produttori della tecnologia affermano che lo scrubber è in grado di eliminare gli SOx, di ridurre in maniera significativa le quantità di PM prodotte e di ridurre parzialmente le emissioni di NOx. Un rapporto dell'Environment Canada rivela che i risultati raggiunti sono relativi a riduzioni del 75% di SOx e del 57% di PM; a questi dati, i produttori rispondono che i test sono stati condotti con solo due dei tre complessi di abbattimento installati a bordo e che sperimentazioni preliminari hanno dimostrato che mediante tale tecnologia è possibile raggiungere delle riduzioni del 100% di SOx e dell'80% di PM. Inoltre si ipotizza che la composizione chimica dell'acqua di mare possa aver falsato le rivelazioni dell'Environment Canada: infatti la Zaandam opera nelle acque interne dell'Alaska in cui una gran quantità di ghiaccio può diluire i sali presenti nell'acqua. Già nel 2006 un dirigente della Wartsila aveva notato che la bassa alcalinità delle acque del Mar Baltico avrebbe potuto ridurre l'efficienza dello scrubber per cui è stato sviluppato un sistema alternativo di lavaggio con acqua dolce.
Nel corso della International Bunker Conference è stato calcolato che per una nave che utilizzi un combustibile al 3.50% di zolfo, l'efficienza dello scrubber deve essere di circa il 60% per raggiungere la conformità con il limite dell'1.50%. Allo stesso modo, per soddisfare il limite dell'1.00% l'efficienza deve essere del 72% mentre deve aumentare al 97% per rispettare il limite di 0.10% del tenore di zolfo.
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25 Aprile 2008 - La revisione dell'Annesso VI potrebbe non bastare alla California

Nel corso della conferenza IBC di Copenhagen di questi giorni è tornata alla ribalta la decisione da parte della California di porre dei regolamenti più restrittivi di quelli imposti dall'Annesso VI MARPOL che non si considera sufficiente per raggiungere gli obiettivi fissati.
Infatti mentre la Comunità Europea si è mostrata soddisfatta dei progressi fatti dall'IMO nel corso dell'ultima riunione del MEPC riguardo al problema delle emissioni navali, la California preme ancora affinché delle leggi ancora più stringenti vengano adottate per perseguire degli obiettivi regionali ricorrendo anche, per esempio, ad anticipare alcune scadenze previste dall'IMO.
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24 Aprile 2008 - La 29ma IBC punta l'attenzione sulle emissioni

La sessione d'apertura della 29ma International Bunker Conference (IBC) a Copenhagen è stata caratterizzata da un dibattito sui prossimi regolamenti sulle emissioni e sulle strategie da adottare per rispettarli.
Il direttore dell'Associazione degli Armatori Danesi si è detto soddisfatto dei progressi compiuti con l'Annesso VI MARPOL che si prevede fornirà una base legislativa al problema dell'inquinamento atmosferico provocato dalle navi. Il problema più delicato è quello riguardante il contributo dell'industria marittima alle emissioni di CO2: la preoccupazione è quella di trovare un modo per ridurre nel tempo la produzione di tale inquinante mediante una riduzione dei consumi mentre l'industria marittima risulta invece in continua espansione. È stato sottolineato che il sottore marittimo risulta comunque quello più efficiente nel settore dei trasporti ma, nonostante ciò, è necessario produrre degli sviluppi.
La posizione della UK riguardo al problema è che debbano essere emanate delle misure obbligatorie e standard nei riguardi dei GHG. Sarebbe preferibile che l'IMO provveda a definire tali regolamenti di portata globale ma, in assenza di essi, risulta inevitabile che ogni stato provveda mediante azioni di carattere regionale.
Riguardo al problema dei limiti fissati per il tenore massimo di zolfo nei combustibili, è emerso ancora una volta il dubbio che una quantità sufficiente di tale combustibile sia disponibile per il rispetto delle scadenze e dei limiti imposti. L'utilizzo di opportune tecnologie di abbattimento può certamente alleviare la pressione sui fornitori, consentendo l'uso di combustibili con un tenore di zolfo più elevato.
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24 Aprile 2008 - Biocombustibili per uso marittimo

Un alto dirigente del Lloyd's Register afferma che il biocombustibile può divenire parte integrante del mercato dei bunker a patto che vengano risolte alcune questioni di base. Da un punto di vista tecnico, l'utilizzo dei biocombustibili risulta vantaggioso per l'uso marino poiché i motori marini hanno generalmente basse velocità e tollerano l'uso di combustibili alternativi a differenza di motori più piccoli e che funzionano ad alte velocità. Mentre però l'uso di biocombustibili per il trasporto terrestre è una pratica comune, nel campo navale gli armatori stanno ancora indagando sugli effetti che il loro utilizzo avrebbe sui motori. Le proprietà dei biocombustibili variano sensibilmente a seconda della fonte da cui provengono il che rende la standardizzazione difficile. Attualmente in campo navale gli unici combustibili adoperati sono quelli fossili definiti dallo standard ISO 8217 ma gli emendamenti proposti per la revisione dell'Annesso VI MARPOL parlano di "fuel oil" come di un qualsiasi combustibile utilizzato per la propulsione navale, lasciando in tal modo la porta aperta ai biocombustibili. Esistono comunque delle problematiche dal punto di vista operativo per l'uso di questo tipo di combustibile quali l'intasamento dei filtri o la corrosione del sistema di iniezione; inoltre è da considerare se la miscelazione del combustibile avviene prima della fornitura alla nave oppure se avviene direttamente a bordo.
Una delle critiche principali apportate ai biocombustibili è che essi incidono negativamente sui raccolti e sulla biodiversità ma la nuova generazione di biocombustibili, derivanti dalle biomasse provenienti da agricolture e foreste, può dissipare queste preoccupazioni.
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21 Aprile 2008 - Un'alleanza per ridurre i consumi e l'inquinamento

Quattro compagnie di navigazione hanno stretto un'alleanza volta ad affrontare il crescente aumento dei prezzi di bunker e la necessità di ridurre le emissioni gassose. Si è così formata la CKYH Alliance che riunisce COSCON, "K" Line, Yang Ming e Hanjiin Shipping. Il gruppo si propone di effettuare degli sforzi per proteggere l'ambiente tramite la riduzione dei consumi che verrà realizzata mediante un controllo della velocità della nave per tagliare le emissioni di CO2 ed utilizzando delle attrezzature a basso impatto ambientale.
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16 Aprile 2008 - La SSA accoglie i nuovi standard IMO

La Singapore Shipping Association (SSA) ha accolto le nuove limitazioni ai livelli di zolfo nei combustibili marini, definite dall'IMO. Il presidente dell'Associazione afferma che la presenza di questi obiettivi, a breve e lungo termine, possono favorire l'innovazione tecnologica volta alla ricerca di soluzioni di abbattimento ed altre strategie di riduzione degli inquinanti. È compito ora dei produttori di combustibili incrementare la produzione a basso tenore di zolfo in modo da soddisfare la crescente domanda. Inoltre la graduale riduzione da attuare nel corso degli anni consente agli armatori di avere il tempo opportuno per effettuare sulle proprie navi gli opportuni accorgimenti e modifiche progettuali.
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16 Aprile 2008 - Cresce il supporto a favore del "cold ironing"

Nel prossimo mese di luglio a Rotterdam rappresentanti dei maggiori porti mondiali discuteranno circa il "cold ironing". Tale tecnica consiste nel connettere la nave con una fornitura elettrica terrestre quando si trova all'interno dei porti allo scopo di ridurre le emissioni inquinanti. La fornitura di energia elettrica di terra consente alla nave di risparmiare circa 10 mt di combustibile al giorno.
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9 Aprile 2008 - Le SECA diventano ECA

La revisione del testo dell'Annesso VI MARPOL, approvato dal comitato MEPC, ha sostituito il termine SECA (Sulphur Emission Control Area) in ECA (Emission Control Area). Questo perché il nuovo Annesso VI imporrà dei limiti specifici non solo per gli SOx, ma anche per gli NOx e il PM.
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8 Aprile 2008 - La reazione dei produttori di tecnologie di riduzione alle risoluzioni IMO

Il gruppo dei maggiori costruttori di tecnologie di riduzione delle emissioni inquinanti si mostra contrario alle decisioni prese nel corso del meeting MEPC della scorsa settimana. Infatti, mentre da un lato il comitato IMO ha approvato l'utilizzo di tecnologie di riduzione come alternativa all'uso di combustibili a basso tenore di zolfo, d'altro canto ha posto il 2020 come scadenza entro la quale il tenore di zolfo dei combustibili di bunker deve essere portato allo 0.50%. Questo fa nascere delle critiche molto forti da parte dei fornitori di tali tecnologie, i quali affermano che le navi che montano dei sistemi di riduzione delle emissioni, possono continuare ad utilizzare combustibili con tenori di zolfo più alti è più economici anche dopo la scadenza limite fissata dall'IMO, garantendo uno stesso risultato.
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8 Aprile 2008 - Le considerazioni della FOEI in merito ai risultati IMO

La FOEI (Friends of the Earth International) si è dichiarata soddisfatta dei risultati raggiunti dall'IMO nel corso della seduta del comitato MEPC57 in relazione ai nuovi limiti per i contenuti di zolfo, mentre mostra riserve per quanto riguarda altri aspetti del problema emissioni.
L'associazione critica in particolare il fatto che durante il meeting MEPC57 ben poco è stato fatto sul fronte dei GHG e che gran parte del lavoro dovrà essere rimandato al meeting MEPC58 di ottobre, anticipato da un meeting del GHG Working Group che si terrà ad Oslo a fine giugno 2008. Durante il meeting MEPC, un gruppo di alcuni paesi (tra cui Brasile, Cina, India, Arabia Saudita e Venezuela) ha espresso delle riserve su un paragrafo in particolare del rapporto del GHG Working Group. Essi chiedono di cancellare infatti il paragrafo che sancisce che una futura regolamentazione IMO sulle emissioni dei GHG dalle navi debba essere applicabile ad ogni stato per evitare eventuali evasioni. Il portavoce della FOEI ha risposto a questa proposta affermando che le misure per ridurre le emissioni vanno applicate alle navi e non agli stati in quanto sono queste a determinare il problema delle emissioni.
Inoltre la FOEI avrebbe gradito che maggiori risultati fossero raggiunti sul fronte della riduzione degli NOx e del PM.
In merito agli NOx, l'IMO ha approvato la struttura in tre tier per i nuovi motori, che riducono lo standard di emissioni di NOx a seconda della data di installazione con i motori di tipo "Tier III" che sono quelli sottoposti a maggiori controlli in quanto operanti nelle cosiddette ECA (Emission Control Area) e installati a partire dal 1 Gennaio 2016.
Inoltre la versione aggiornata dell'Annesso VI non contempla alcuna riduzione esplicita per il PM, anche se un abbassamento del limite di zolfo ha delle positive ripercussioni anche per quanto concerne questo aspetto.
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7 Aprile 2008 - L'Europa elogia i risultati IMO

L'Unione Europea ha lanciato un forte segnale di approvazione per i nuovi regolamenti IMO definiti durante il meeting MEPC57.
Subito dopo la conclusione del meeting, infatti, il portavoce della Slovenia, paese che attualmente riveste l'incarico di Presidente dell'Unione, ha affermato che l'IMO ha così dimostrato la propria abilità a prendere delle decisioni difficili per quanto riguarda i problemi relativi alla qualità dell'aria dovuta alle emissioni marittime aggiungendo che ci si aspetta un uguale impegno per quanto concerne il problema delle emissione dei GHG delle navi.
Un portavoce della Commissione Europea ha inoltre affermato che la Commissione concede all'IMO tempo fino alla fine del 2008 per completare il suo lavoro di revisione dell'Annesso VI e fino alla fine del 2009 per la progettazione di regolamenti per il controllo delle emissioni di GHG dalle navi prima di decidere se essi soddisfano gli obiettivi europei.
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7 Aprile 2008 - Le organizzazioni marittime approvano il nuovo Annesso VI MARPOL

Gli organismi dello shipping mondiale approvano lo sviluppo di regolamenti più severi per quanto riguarda le emissioni inquinanti delle navi.
Il comitato MEPC dell'IMO ha concluso la scorsa settimana un importantissimo meeting a Londra per l'approvazione di una revisione dell'Annesso VI MARPOL e del Codice Tecnico per gli NOx.
Il Consiglio Mondiale dello Shipping (WSC), i cui membri rappresentano più del 90% della flotta mondiale, sostengono le decisioni dell'MEPC che si suppone saranno supportate dalle comunità portuali, autorità marittime e governi di tutto il mondo.
Inoltre afferma che l'IMO è riuscito a conseguire due importanti risultati: innanzitutto lo sviluppo di un nuovo regime efficace dal punto di vista dell'ambiente e poi un regime di validità internazionale che eviterà la confusione e i problemi legati all'alternativo sviluppo di regolamenti nazionali.
Relativamente all'abbassamento del tenore di zolfo nelle aree SECA allo 0.10%, il WSC afferma che esso è in linea con le richieste da parte di California, Commissione Europea, governo americano e altri paesi vicini alle coste. Allo stesso tempo però nota che il rispetto del limite di 0.10% potrebbe comportare un sensibile incremento dei costi del trasporto oceanico.
L'incremento dei costi risulta essere anche la preoccupazione maggiore da parte della International Chamber of Shipping (ICS) che rappresenta tutti i settori e i commerci dell'industria marittima mercantile. Circa i due terzi del trasporto marittimo mondiale avviene in aree vicine alla costa.
L'amministratore delegato di INTERTANKO ha dichiarato che la sua organizzazione è pienamente soddisfatta dei risultati del MEPC, che afferma essere fattibili e realistici.
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4 Aprile 2008 - L'IMO definisce la strategia di aggiornamento dell'Annesso VI MARPOL

Il gruppo di lavoro del comitato MEPC IMO che si è riunito questa settimana per discutere su emendamenti da proporre per aggiornare l'Annesso VI di MARPOL, si è accordato per attuare delle misure che comporteranno delle riduzioni significative delle emissioni di SOx e PM dalle navi.
Nelle aree SECA il limite sarà abbassato all'1.00% nel marzo 2010 e allo 0.10% nel gennaio 2015.
Il limite globale invece verrà ridotto al 3.50% nel gennaio 2012 con un ulteriore abbassamento allo 0.50% nel 2020, soggetto però ad una revisione nel 2018 che potrebbe far slittare questa scadenza al 2025.
L'MEPC ha inoltre anticipato che nell'Annesso VI saranno permessi sistemi di pulizia dei gas di scarico (EGCS) o altre alternative tecnologiche o combustibili idonei al rispetto dei nuovi limiti.
Inoltre, il documento presentato all'MEPC contiene una bozza aggiornata delle linee guida per gli EGCS e i criteri per le acque di lavaggio, essenziali per l'affermazione delle tecnologie di scrubbing come alternativa all'uso di combustibili a basso tenore di zolfo.
Il rapporto del gruppo di lavoro dell'IMO contiene inoltre delle valutazioni dell'International Petroleum Industry Environmental Conservation Association (IPIECA) che mostrano come l'industria petrolifera non sembra essere in grado di garantire la sufficiente disponibilità di combustibili marini allo 0.50% e 0.10% in tutte le regioni entro le date stabilite.
Un altro elemento chiave definito questa settimana è un accordo a non perseguire uno standard di qualità IMO per i combustibili ma piuttosto inviare una lista di parametri di qualità all'ISO con lo scopo di aggiornare lo standard ISO 8217 in linea con le necessità dell'Annesso VI.
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3 Aprile 2008 - Brevettata una nuova tecnologia per l'abbattimento della CO2

Una nuova azienda tecnologica svizzera, la Environmental Unique Solution A.G., ha ideato un sistema che può drasticamente ridurre le emissioni di CO2 delle navi. La tecnologia di riduzione brevettata, chiamata Clean Air, può essere applicata a tutti i settori di trasporto e non presenta alcun effetto inquinante secondario. La tecnologia esiste al momento come prototipo ma sembra pronta per la sperimentazione. Si stima che il costo necessario per l'installazione di tale tecnologia a bordo si aggira intorno ai 1,000-2,000€. L'azienda afferma che la tecnologia è stato progettata per essere montata all'interno di un sistema di riduzione degli scarichi ma si riserva di spiegare come essa funzioni.
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3 Aprile 2008 - Proposte dal parte del Gruppo di lavoro dell'IMO

Il comitato MEPC dell'IMO ha il compito di scegliere una sola tra le varie opzioni presentate al meeting che si sta svolgendo in merito alla riforma dell'Annesso VI MARPOL. Al momento le proposte maggiormente considerate risultano quella di Finlandia, Germania e Norvegia e quella della UK.
Il compromesso tra le due opzioni sembra accettare i limiti proposti da Finlandia/Germania/Norvegia, con alcuni punti contenuti nell'opzione dell'Inghilterra. Anche se si ipotizza un limite globale standard da raggiungere in tempi lunghi, nella proposta attuale rimangono presenti le aree SECA regionali.
Il gruppo di lavoro ha suggerito le seguenti scadenze e limiti:
2010: limite SECA abbassato all'1.00% (dall'1.50%)
2012: limite globale abbassato al 3.50% (dal 4.50%)
2015: limite SECA abbassato allo 0.10%
2020: limite globale abbassato allo 0.50% (sono possibili delle revisioni)
In accordo con la proposta UK, nel 2018 vi sarà una revisione per valutare la disponibilità del combustibile. A seconda dell'esito della revisione, la definizione di un limite globale allo 0.50% può essere ritardata al 2025.
I nuovi limiti imposti possono essere raggiunti utilizzando combustibili a basso tenore di zolfo o attraverso l'uso di apposite tecnologie di riduzione delle emissioni.
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2 Aprile 2008 - La posizione di BIMCO rispetto alle proposte MEPC

Nel corso della seduta inaugurale del comitato MEPC, la BIMCO ha espresso le sue critiche nei riguardi della proposta di ridurre nel 2018 il tenore di zolfo dei combustibili allo 0.50%. La critica riguarda in particolare il fatto che non viene definita alcuna modalità con cui il passaggio ai distillati proposto debba essere realizzato.
La BIMCO infatti rende noto il fatto che, finchè non vengano approvati dei nuovi limiti per il tenore di zolfo, circa il 75% dello shipping mondiale continuerà ad utilizzare un combustibile HFO più economico.
Inoltre critica il fatto che la proposta avanzata dalla UK tiene conto di un possibile utilizzo delle tecnologie di riduzione delle emissioni inquinanti solo per un periodo di 5 anni, non tenendo in considerazione il fatto che nessuna compagnia è disposta ad investire su tali sistemi per un periodo così ridotto. La proposta infatti prevede l'utilizzo dei sistemi di abbattimento solo per il periodo che va dal 2010-2015 per rispettare il limite SECA dell'1.00%.
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1 Aprile 2008 - La Comunità Europea supporta l'IMO

La Commissione Europea ha rinnovato il suo supporto all'IMO per ciò che riguarda il problema della riduzione delle emissioni delle navi. La CE, nonostante le pressioni del Consiglio e del Parlamento Europeo, attenderà le scadenze previste dall'IMO per completare il lavoro prima di agire indipendentemente. Il meeting MEPC si propone di definire gli emendamenti proposti per l'Annesso VI di MARPOL e per il Codice Tecnico per l'NOx, che saranno definitivamente approvati durante l'MEPC 58 che si terrà in ottobre.
La Commissione Europea fa inoltre sapere che se l'IMO non rispetterà le scadenze previste, l'Unione Europea avrà allora il diritto e il dovere di attuare delle proprie misure per proteggere la salute umana e l'ambiente.
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1 Aprile 2008 - MEPC risulta diviso in merito all'Annesso VI

Di tutte le proposte poste sul tavolo di discussione dell'IMO per il meeting MEPC, due in particolare stanno ricevendo maggiori attenzioni.
Nella sessione di apertura di lunedì, alcune delegazioni hanno mostrato il loro supporto nei riguardi della proposta avanzata da Finlandia, Germania e Norvegia. La proposta pone un limite per i combustibili utilizzati nelle aree SECA dell'1,00% dal 2010 per passare allo 0,10% nel 2015, e un limite globale per il tenore di zolfo da ridurre allo 0,50% dal 2018. Si prevede che i sistemi di abbattimento dei gas combusti potrebbero essere utilizzati nel periodo 2010-2015 per venire incontro ai requisiti SECA, ma non potrebbero essere utili per il rispetto del limite SECA di 0,10% e di quello globale dello 0,50% dal 2018 che invece sarebbero ottenibili solo attraverso la conformità a specifiche di distillazione.
D'altra parte anche l'Inghilterra ha avanzato una sua proposta di cui si sta parlando come una variazione dell'opzione 3. Si propone infatti un abbassamento globale del tenore di zolfo al 3.00% nel 2012 e successivamente all'1.50% nel 2016. Inoltre non prevede la creazione di aree micro-SECA ma un abbassamento del limite nelle aree SECA allo 0.10% dal 2015. La proposta UK afferma che la conformità con i limiti imposti può essere realizzata sia utilizzando combustibili a basso tenore di zolfo (LSFO o distillati) oppure utilizzando dei sistemi tecnologici alternativi di riduzione delle emissioni.
Non si tratta comunque di un dibattito tra queste due sole opzioni: il presidente del MEPC afferma infatti che il dibattito è aperto a tutte le alternative presentate.
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