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Marzo 2009

MARECO > Archivio News

FORUM AMBIENTALE CONS.A.R.
É possibile discutere di tematiche ambientali sul forum ambientale di CONSAR
NEWS AMBIENTALI


31 MARZO 2009 - Australia: trovate dieci località per stoccare il gas serra
Il governo australiano ha individuato 10 località al largo delle coste del continente da usare per lo stoccaggio di gas serra emessi dalle industrie, immettendoli in cavità sotto il fondo marino. Lo ha annunciato il ministro dell'industria Martin Ferguson, precisando che l'ente scientifico governativo Geoscience Australia ha confermato che cinque aree al largo degli stati di Victoria, Australia meridionale e Australia occidentale, e del Territorio del nord, contenenti 10 siti, sono sufficientemente stabili da permettere l'immissione e la conservazione sicura dei gas.
Si tratta per lo più di bacini esauriti di gas naturale. Le licenze di esplorazione commerciale dei siti saranno disponibili alle compagnie entro la fine dell'anno, ha detto il ministro. Lo schema di utilizzo commerciale di aree di stoccaggio di gas serra è il primo al mondo ed è una componente chiave della risposta del governo al cambiamento climatico, pur mantenendo la crescita economica, ha proseguito.
''I progressi nella tecnologia e nella capacità di stoccaggio sono vitali per il futuro dell'industria del carbone e del suo futuro come parte della transizione verso percorsi energetici più puliti'', ha proseguito Ferguson.
Ansa.it

25 MARZO 2009 - Greenpeace: entro il 2050 portare le emissioni vicino allo zero

Dimezzare le emissioni globali di gas a effetto serra per la metà del secolo non basta, per evitare una situazione climatica di non ritorno va assunto un impegno serio da subito per portarle al 2050 a quota prossima allo zero. L'ambiziosa richiesta arriva da Greenpeace in vista della prima sessione preparatoria alla Conferenza di Copenaghen che si svolgerà a Bonn dal 29 marzo al 9 aprile ed rivolta in maniera particolare ai paesi industrializzati. Gli ultimi dati forniti dalla comunità scientifica hanno segnalato una drammatica accelerazione dei mutamenti climatici e dei conseguenti impatti, sui quali grava il rischio di irreversibilità catastrofica. Per l'organizzazione ambientalista l'unica risposta possibile è dunque concentrarsi da subito a ridurre le emissioni del 40% al 2020 per il mondo industrializzato con altrettanto ambiziosi ma calibrati, obiettivi per i Paesi in via di sviluppo.
Per Martin Kaiser, direttore sul Clima di Greenpeace International, "i cambiamenti osservati, tra cui la rapida perdita dei ghiacci della calotta polare artica in estate, mostrano chiaramente che la possibilità di una catastrofe climatica è molto più imminente di quanto si immaginava. L'unico modo per intervenire è ridurre drasticamente e velocemente le emissioni". Un'accelerazione dunque su tutti i tempi, a partire dalla scadenza prossima del 2015, anno in cui secondo Greenpeace la situazione gas serra dovrebbero essere obbligatoriamente stabilizzate per procedere ad decrescita vicino allo zero entro la metà del secolo.
"La crisi economica ha dimostrato che i Governi sono in grado di prendere le decisioni necessarie per affrontare l'emergenza. Lo stesso deve avvenire per il clima" afferma Francesco Tedesco, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. "I Paesi industrializzati hanno la grande responsabilità di salvare il Pianeta da impatti catastrofici e lo devono fare ora perché il tempo utile per agire sta rapidamente svanendo".
RINNOVABILI.IT

24 MARZO 2009 - Venezia: dalle alghe l'energia per il porto

L'Autorità portuale di Venezia ha presentato oggi il progetto per la realizzazione di una centrale ad alghe che renderà autosufficiente il porto di Venezia. Il progetto nasce dalla collaborazione con Enalg che si occupa della progettazione, creazione e gestione di centrali elettriche secondo la tecnologia brevettata da Solena Group (Washington-Usa) e da Solena Biofuel (Alicante-Spagna). Per realizzare questo progetto verrà costituita eNave, la società (partecipata al 51% da Autorità portuale e al 49% da Enalg) che si occuperà di elaborare il progetto tecnico ed economico per l'avvio di una centrale che sfrutta il processo della fotosintesi delle microalghe. L'impianto sarà in grado di produrre 40 Mw di energia elettrica a impatto zero.

Nel contesto attuale, l'attenzione per le politiche ambientali diventa un asset fondamentale per lo sviluppo di un porto moderno e attento all'ecosistema in cui si inserisce. Soprattutto in un territorio di elevato pregio naturalistico, come la laguna di Venezia, i cui equilibri ecologici devono essere necessariamente preservati. "Abbiamo accettato con entusiasmo la proposta di Enalg - ha dichiarato Paolo Costa, presidente dell'Autorità portuale di Venezia - l'ambiente lagunare è ideale per questa nuova tecnologia in via di sperimentazione. L'obiettivo è di garantire l'autosufficienza energetica del porto di Venezia e, nel prossimo futuro, di guardare alla possibilità di fornire da terra l'energia alle navi ormeggiate in banchina".
SHIPPINGONLINE

23 MARZO 2009 - Soldati volanti per i biocombustibili

Il loro nome scientifico è Hermetia illucen , ma sono per lo più conosciuti come "Black Soldier Fly": si tratta di insetti in grado di nutrirsi di qualsiasi sostanza organica in decomposizione e per questo spesso impiegati in operazioni di bio-compostaggio ed ora anche innovativo componente base per la produzione del biodiesel. L'idea è stata sperimentata nei laboratori della società EcoSystem Corp dove i ricercatori hanno nutrito con rifiuti organici una notevole quantità di adulti di Hermetie ottenendo, di conseguenza, tonnellate di larve.
Questi insetti nel loro stadio embrionale sono ricche in proteine, fibre e grassi, le prime utilizzabili come nutrimento di pesci e rettili, mentre gli oli sarebbero impiegabili nella produzione del biodiesel.
L'intenzione della Eco System è di prelevare gli scarti alimentari da una stazione di trasferimento rifiuti dell'Ohio per nutrire tali insetti e ottenere così gli embrioni.
"Il Black Soldier Fly è un convertitore di materiale di scarto vorace e molto efficiente" spiega Glen Courtright, CEO e presidente della società. "Se li alimentano con 100 chili di scarti di cibo, avremo circa 20 chili di larve". "E' estremamente semplice - continua Courtright - e su scala commerciale può essere realizzato a prezzi competitivi con il diesel a base di petrolio. L'impianto pilota potrebbe produrre tra 150.000 a 195.000 litri di olio l'anno". Nella pratica si tratterebbe di eliminare dalle discariche quella porzione alimentare che, se non altrimenti destinata (es. compostaggio), andrebbe a decomporsi rilasciando nell'atmosfera metano, un potente gas ad effetto serra, convertendola in materia prima per i biocarburanti.
Secondo EcoSystem un quarto di tutti gli scarti alimentari degli Stati Uniti potrebbero apportare 100 milioni di galloni di petrolio ogni anno, ma per dimostrare la validità del processo la compagnia sta aspettando di ricevere un finanziamento da 1,75 milioni di dollari dal Dipartimento di Energia USA.
RINNOVABILI.IT


19 MARZO 2009 - La Francia progetta Eoseas il transatlantico ecologico

http://www.youtube.com/watch?v=G0y7xGoku1U&eurl=http%3A%2F%2Fwww.ecoblog.it%2Fcategoria%2Fnavi&feature=player_embedded


Per guardare questo video, vi consiglio di sospendere ogni altra attività e di concentrarvi su questa presentazione, in lingua francese, della nave da crociera Eoseas in costruzione nei Cantieri STX (ex-Chantiers de l'Atlantique) a Saint-Nazaire. Il gigante a cinque ponti sarà varato, se tutto procede come da calendario, tra cinque anni e consentirà di ridurre i consumi energetici del 50%, nonché di abbattere notevolmente le emissioni di gas serra.
Sui suoi 305 metri di lunghezza troveranno posto 3400 passeggeri a bordo, cinque ponti, sei vele, su una superficie totale di 12.440 mq. Le vele, saranno usate con il vento forte per la propulsione della nave, mentre se c'è poco vento contribuiranno a ridurre il consumo di carburante. I 1000 mq di pannelli solari forniranno l'illuminazione a bordo.
Ci sarà anche un impianto a GPL e un apporto di aria sotto lo scafo, che dovrebbe ridurre l'attrito di acqua del 17% e contribuire al risparmio di carburante. Infine, sarà costruita con materiali riciclabili. Tutto questo ha un prezzo, non trascurabile, Eosas costa circa il 30% in più rispetto ad un classico transatlantico, ma i suoi sviluppatori sono fiduciosi del fatto che sul lungo termine riusciranno ad ammortizzare l'investimento ripagato dal dimezzamento del carburante da impiegare.

ECOBLOG


16 MARZO 2009 - Progressi sull'efficienza energetica per le navi durante il meeting intersessionale IMO

Progressi rilevanti sono stati fatti nello sviluppo di misure volte ad aumentare l'efficienza energetica nello shipping internazionale e per ridurre le emissioni di gas serra durante il secondo meeting intersessionale del gruppo di lavoro dell'IMO sulle emissioni di gas serra (GHG) dalle navi nel quartier generale dell'IMO a Londra dal 9 al 13 Marzo 2009.

Il meeting farà rapporto dei risultati ottenuti durante il meeting MEPC dell'IMO che si incontrerà a Luglio per la sua 59ma sessione.

Il gruppo di lavoro, costituito da più di 200 esperti provenienti da ogni parte del mondo, si è concentrato in particolare sulle misure tecniche ed operative per ridurre le emissioni di GHG dalle navi - due dei tre pilastri del lavoro del gruppo. Il terzo punto, riguardante possibili strumenti market-based, sarà dibattuto più approfonditamente durante l'MEPC 59.

Il gruppo di lavoro ha preso in considerazione un gran numero di documenti inviati dai Governi degli Stati membri e da organizzazione di osservatori riguardanti il modo per incrementare l'efficienza del combustibile nella flotta mondiale.

L'obiettivo principale è stato il miglioramento dell'Indice di progetto per l'efficienza energetica (EEDI) per le nuove navi, sulla base dell'esperienza guadagnata attraverso la sua applicazione pilota negli scorsi sei mesi. L'indice EEDI serve a stimolare l'innovazione e il progresso tecnico degli elementi che influenzano l'efficienza energetica di una nave, rendendo possibile progettare e costruire navi energeticamente efficienti in futuro.

Il gruppo ha inoltre considerato il modo per migliorare l'indice operative di efficienza energetica (EEOI), che consente agli operatori di misurare l'efficienza energetica di una nave esistente e, inoltre, di misurare l'efficacia di una qualsiasi misura utilizzata per ridurre il consumo di energia. L'indice EEOI è stato applicato dagli Stati Membri e dall'industria marittima, su base sperimentale dal 2005, a centinaia di navi operative; fornisce un valore, espresso in grammi di CO2 per tonnellata-miglio, per l'efficienza di una specifica nave, consentendo il confronto dell'efficienza energetica e del combustibile per navi simili.

Gli esperti hanno discusso di una bozza di Ship Energy Management Plan (SEMP) che è stato sviluppato in collaborazione con le organizzazioni industriali e che sarà rivisto durante l'MEPC 59 per ulteriori considerazioni. La bozza del SEMP incorpora linee guida per una migliore pratica, che includono migliori piani di viaggio, ottimizzazione della velocità e della potenza, ottimizzazione della gestione della nave, migliore gestione della flotta e spostamento del carico, migliore gestione dell'energia per la singola nave.

I risultati dell'MEPC 59 saranno presentati alla Conferenza che le Nazioni Unite terranno a Copenhagen nel mese di Dicembre.

6 MARZO 2009 - Meeting del Gruppo di lavoro intersessionale dell'IMO per sviluppare ulteriori meccanismi di riduzione dei GHG

Il secondo meeting intersessionale del Gruppo di lavoro dell'IMO sulle emissioni dei gas serra (GHG) dalle navi si terrà dal 9 al 13 marzo 2009 presso il quartier generale dell'IMO a Londra; più di 200 delegati, comprendendo esperti provenienti da ogni parte del mondo, parteciperanno all'evento.
La sessione ha il compito di realizzare ulteriori sviluppi e finalizzare l'Energy Efficiency Design Index per le nuove navi e rivedere le linee guida temporanee sull'Energy Efficiency Operational Index.

Il Gruppo di lavoro considererà inoltre l'introduzione di uno strumento gestionale per tutte le navi, di guide per una migliore pratica e altre misure operative volontarie,  e per discutere il possibile impatto delle misure previste per il settore marittimo.
Il Gruppo presenterà un rapporto alla 59ma sessione dell'MEPC dellIMO che si incontrerà dal 13 al 17 Luglio 2009. Dall'MEPC 59 ci si aspetta inoltre che vengano discusse misure market-based, a seguito delle considerazioni emerse durante l'MEPC 58 dello scorso Ottobre 2008.

Sebbene, al momento, non siano stati adottati degli strumenti obbligatori per i GHG per lo shipping internazionale, l'IMO sta considerando ampiamente il problema, con progressi sostanziali ottenuti durante il primo meeting del Gruppo di lavoro intersessionale del Giugno 2008 e durante l'MEPC 58.
I risultati dell'MEPC 59 saranno presentati alla Conferenza che le Nazioni Unite terranno a Copenhagen nel mese di Dicembre.

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