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Ballast Water

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NORMATIVA INTERNAZIONALE > BALLAST WATER

BALLAST WATER
Linee guida

Degli studi condotti in diversi paesi hanno dimostrato che alcune specie di batteri, piante e animali possono sopravvivere nelle acque e nei sedimenti di zavorra delle navi, anche per viaggi della durata di diversi mesi. Il successivo scarico di queste zavorre nelle acque dei porti può dar luogo allo stabilirsi di di organismi acquatici pericolosi e patogeni che possono mettere a rischio l'incolumità delle popolazioni, degli animali e delle piante nonché l'ambiente marino. Anche se sono stati individuati anche altri mezzi per il trasferimento di organismi tra zone marine geograficamente lontane tra di loro, lo scarico delle acque di zavorra sembra essere la causa principale.
Il potenziale dannoso posseduto dalle acque di zavorra è stato individuato non solo dall'IMO ma anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che è preoccupata del ruolo delle acque di zavorra come mezzo di diffusione di malattie batteriche epidemiche.
Le linee guida stabilite dall'IMO non vogliono essere una soluzione certa al problema. Piuttosto vanno guardate come uno strumento che, se utilizzato correttamente, può aiutare a ridurre i rischi connessi allo scarico delle acque di zavorra. La scelta dei metodi da utilizzare per la riduzione dei rischi dipende da diversi fattori: tipi di organismi coinvolti, livello di rischio connesso a tali organismi, accettabilità ambientale, costi economici ed ecologici, sicurezza della nave.
L'obiettivo delle linee guida è quello di assistere la parti interessate a minimizzare i rischi dovuti all'introduzione di organismi acquatici pericolosi e patogeni per mezzo dello scarico delle acque e dei sedimenti di zavorra.

Ogni nave che trasporti acque di zavorra deve essere provvista di un piano per la gestione di tali acque per garantire la minimizzazione dei rischi. Il piano di gestione deve essere specifico per ogni nave e deve essere incluso nella documentazione operativa di bordo.
Ogni nave deve avere un registro su cui vengono riportate le attività di gestione e trattamento delle acque do zavorra.

I porti devono garantire la presenza di opportune strutture e dispositivi di trattamento per una gestione sicura, dal punto di vista ambientale, dei sedimenti delle casse di zavorra. Lo scarico delle acque di zavorra deve fornire un accettabile mezzo di controllo per cui i porti che utilizzano tali strategie di trattamento devono assicurarsi che gli strumenti adoperati siano adeguati.

Per minimizzare il rischio di carico di tali organismi pericolosi, bisogna evitare di caricare acque di zavorra in particolari condizioni operative tra la quali:
-      di notte, quando gli organismi che vivono sul fondo tendono a portarsi in superficie;
-      nelle acque poco profonde;
-      dove il moto delle eliche causa il movimento dei sedimento sul fondale.
È opportuno evitare di scaricare le acque di zavorra quando non necessario e in ogni caso è sempre preferibile che lo scarico avvenga nello stesso porto in cui è avvenuto il carico.

In genere, gli organismi caricati in zone costiere non sopravvivono se rilasciati in mare aperto e viceversa. Quando bisogna effettuare il ricambio delle acque di zavorra, devono essere prese in considerazione le indicazioni presenti nell'Appendice 2 delle linee guida.
In ogni caso si raccomanda di effettuare il ricambio delle acque di zavorra, se possibile, in mare aperto e il più lontano possibile dalla costa. Quando ciò non è possibile bisogna rispettare i requisiti regionali, in particolare nelle zone entro le 200 miglia nautiche dalla costa.

SCARICA RESOLUTION A.868 (in inglese)

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